A volte, nonostante gli anni di esperienza, rimango sbalordito da quanto velocemente molte persone riescono a sciogliere blocchi emotivi e a riacquistare fiducia in se stesse semplicemente facendo ordine nel passato. Vorrei condividere con voi una recente sessione di circa una settimana fa. Anna (nome fittizio per tutela privacy) è venuta da me perché era sempre stata interessata a sperimentare una regressione. Un paio d’anni addietro ha frequentato un seminario del Dott. Weiss dove ha fatto una regressione di gruppo a vite passate, ne è rimasta affascinata ma voleva un’esperienza più approfondita.
Come sempre, ho trascorso i primi 30 minuti raccogliendo informazioni sul suo vissuto. Durante la sessione di autoipnosi guidata, è passata attraverso diverse morti traumatiche di persone a lei care. Esperienze negative che ancora influenzavano il suo presente. Ha parlato di un ex amore che l’aveva lasciata una decina di anni prima senza un’apparente ragione. Anna aveva anche un senso pervasivo di “io non valgo niente” già dai primissimi ricordi della sua infanzia. Il suo dolore era palpabile mentre parlava di suo padre che era un perfezionista e di sua madre che parteggiava per la sorella.
Si trattava comunque, nel complesso, di una “famiglia funzionale”, che ha avuto il suo ruolo nel bene e nel male come nella vita di ciascuno di noi. Vicissitudini non sufficienti a spiegare un così basso livello di autostima. Abbiamo così iniziato un viaggio in una vita passata (o sincronica come preferisco definirla io). In questa vita lei risultava essere un ragazzo di 14 anni che viveva con la nonna, la quale si era presa cura di lui in un modo molto pragmatico ma non particolarmente affettuoso. Quando ho chiesto dove fossero i suoi genitori cominciò a piangere intensamente. Ha raccontato che erano morti quando lui era ancora molto piccolo e che la nonna, rigida e autoritaria, non era riuscita a colmare il vuoto affettivo.
Scendendo nei particolari di quella vita tutto è diventato chiaro su come certe sensazioni si ripercuotevano sulla sua vita presente. Molti problemi sono diventati cristallini quando riconobbe, in quella vita, la stessa persona che, riapparsa in questa vita in un corpo maschile, l’ha abbandonata dieci anni fa. L’ho quindi guidata attraverso una serie di appositi procedimenti di riconciliazione che hanno notevolmente migliorato la percezione di sè sganciando i ricordi dalle emozioni negative. Ha anche avuto un incontro di riappacificazione con la nonna la quale le ha lasciato un messaggio molto significativo
Non è stato facile per lei lasciar andare quella vita ma l’affrancamento è stato definitivo quando l’ho guidata ad evocare il suo “spirito guida”. L’evocazione dello spirito guida, in questi casi, produce un notevole innalzamento della consapevolezza: un’esperienza spirituale che può spazzare via in un sol colpo i sintomi della bassa autostima.