Ipnosi ad entanglement

ipnosi-entanglementFin dai primi anni di attività, parte delle mie ricerche hanno puntato allo sviluppo di un’applicazione pratica e scientifica dell’entanglement in campo olistico. L’entanglement è un fenomeno teorizzato da Einstein e, in seguito, dimostrato scientificamente dal fisico Alan Aspect.  In base ai risultati dei test di Aspect, si deve presupporre l’esistenza di un ente che pervade l’intero spazio-tempo, che contemporaneamente è al di là di esso  (quindi non locale) e che è in grado di collegare tra di loro eventi anche distanti anni luce, creando situazioni di contemporaneità che violano palesemente la barriera imposta dalla velocità della luce e, quindi, i parametri della relatività.

Si possono trovare descrizioni di tale ente, molto  chiare e dettagliate, in alcuni testi orientali di diversi secoli or sono come la Mandukya Upanishad in cui viene definito come “Turiya” (vocabolo sanscrito che significa “il numero 4”). Vediamo ad esempio il seguente versetto in cui, per sottolinearne l’impalpabilità e la pervadenza, Turiya è rappresentato dal fonema “OM”:

“Hari OM! OM è tutto questo. Segue infatti una chiara spiegazione: ciò che è passato, presente e futuro è realmente OM. E ciò che oltrepassa questa triplicità temporale, in verità, è sempre OM.”

Qui l’analogia con le scoperte più recenti della fisica è decisamente impressionante.

I primi spunti per uno sviluppo pratico li ebbi osservando alcuni curiosi fenomeni come il “test iconografico”. In questo semplice esperimento un soggetto viene posto in piedi e, dopo essere stato bendato,  gli vengono avvicinati in sequenza alcuni simboli archetipici. Nonostante sia privato della visione il soggetto reagisce ugualmente, oscillando avanti o indietro, a seconda dell’effetto che ha il simbolo su di esso.

L’esperimento è stato ripetuto con diverse decine di soggetti e in situazioni diversificate per verificare che le reazioni non fossero casuali. Tutte le controprove confermavano implacabilmente l’oggettività del fenomeno. Una volta effettuai il test in collegamento video: io a Torino e l’altra persona a Queenstown (Nuova Zelanda). Nonostante la grande distanza e la lentezza del collegamento audio-video (era il 2001), il risultato del test fu identico a quelli effettuati a distanza di pochi metri. Quest’ultima prova mi convinse definitivamente riguardo la presenza di un “qualcosa” in grado di collegare tra di loro, non localmente, uno o più eventi.

Queste interessanti osservazioni, che dimostrano oggettivamente l’esistere di una “presenza indifferenziata”, potrebbero spiegare scientificamente alcuni fenomeni, a tutt’oggi definiti soprannaturali, come ad esempio la bilocazione.

L’ occasione di eseguire una “prova generale” con applicazione pratica di queste ricerche, arrivò nel Febbraio 2004. Venne a trovarmi in studio a Torino una signora di circa 40 anni, molto distinta ed eccezionalmente colta: la sig.ra Emma [nome fittizio a tutela privacy]. Era accompagnata da una sua amica italo-francese coetanea, piuttosto fantasiosa ed esuberante: La sig.ra Amélie [nome fittizio a tutela privacy].

La sig.ra Emma era rimasta coinvolta, anni addietro, in una spiacevole vicenda con epilogo tragico. (Non scendo nei particolari per ovvi motivi di riservatezza). Pur non essendo la diretta responsabile dei fatti che portarono a tale epilogo, la sig.ra Emma era egualmente tormentata da forti sensi di colpa ed emozioni molto sgradevoli associate a quei ricordi.

Fin dai primi minuti di colloquio, la sig.ra Emma mostrava una certa soggezione riguardo al possibile utilizzo dell’ipnosi per risolvere il problema. Pur essendo dotata di grande femminilità aveva una certa tendenza tutta maschile a razionalizzare ogni cosa e ad irrigidirsi di fronte a ciò in cui non era culturalmente preparata.

Al contrario la sig.ra Amélie era enormemente incuriosita e mostrava vistose capacità di autoipnosi.

Per cui feci loro una proposta. Dissi che sarebbe stato possibile guidare in trance la sig.ra Amélie; e la sig.ra Amélie, dall’interno della sua stessa trance, avrebbe aiutato la sig.ra Emma a fare un salto di consapevolezza per rendere quei ricordi meno sgradevoli. Nel frattempo la sig.ra Emma non avrebbe dovuto fare nulla se non starsene comodamente seduta in una poltrona ad ascoltare musica.

Ovviamente la proposta fu accolta con estremo entusiasmo dalla vivacissima sig.ra Amélie. La sig.ra Emma, travolta dall’esuberanza dell’amica, accettò compostamente di tentare questa strada.

La sig.ra Emma venne quindi accompagnata in una stanza dove si sedette in poltrona e le vennero fatte indossare delle cuffie con musiche rilassanti, come quelle che vengono diffuse nei centri benessere.

La sig.ra Amélie fu portata in un’altra stanza dove, con molta facilità, venne guidata in trance e, con una particolare tecnica, fu possibile permetterle lavorare sulle emozioni dell’amica per ristrutturale e scollegarle dai ricordi di quella vicenda.

Al termine della sessione la sig.ra Emma venne ovviamente invitata a fornire un feed-back dell’esperienza. Il suo atteggiamento nei confronti dell’episodio in questione era notevolmente migliorato. E in generale tutto il suo modo di porsi, che prima era molto contenuto e rigido, risultava più sciolto e solare. Disse testualmente: “Non so se è stata questa musica o cos’altro, ma ad un certo punto ho avvertito un forte calore in tutto il corpo e la sensazione di essere distesa in tutte le direzioni, come se mi trovassi in ogni luogo e in ogni tempo. Ora quei ricordi mi sembrano lontanissimi, come proiettati su uno schermo cinematografico distante chilometri da qui, dove le figure sono indistinguibili”.

Tralascio i commenti dell’amica Amélie che furono a dir poco sperticati!

Dopo l’esito positivo di questa prova applicai nuovamente la tecnica in altre situazioni con risultati più che soddisfacenti.