Ma allora i piatti chi li lavava?

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Dal 1997, quando condussi la prima sessione d’ipnosi regressiva ad Antibes, ho contribuito e partecipato ad innumerevoli eventi sull’argomento. A questi convegni s’incontrano molte persone serie e animate da un genuino spirito di ricerca. Ma anche tanti fanatici e soprattutto tanta gente raggirata da ciarlatani senza scrupoli.

Infatti, da quel tempo ad oggi, ho avuto modo di conoscere almeno venti Tutankhamon, una decina di Cleopatre e Dio solo sa quante Giovanna D’Arco! Può darsi (e sottolineo può darsi) che tra loro ci sia il vero Tutankhamon, la vera Cleopatra e la vera Giovanna D’Arco. Ma tutti gli altri, è ovvio, sono stati vittime sprovvedute di sedicenti guru più attenti a spillar quattrini che all’evoluzione dei loro adepti. E’ chiaro che nessuno lavora gratis (nemmeno io) ma il settore olistico, come tutti gli altri, non deve essere esente da una certa deontologia, dove ad un compenso corrisponde un servizio reale e naturalmente realistico!

Di fronte a questo dilagare di “reincarnazioni vip”, la domanda nasce spontanea: ma nell’antichità i piatti chi li lavava? I cessi chi li puliva? Battute a parte, l’ipnosi regressiva, così come la tecnica Jati-smaran, sono cose serie: potenti strumenti di evoluzione, nonché mezzi estremamente efficaci per superare gli ostacoli che impediscono l’evoluzione. E di sicuro non devono essere intesi come passatempi per evadere dalla routine, per fare viaggi con la fantasia o trastullare il proprio ego credendo si essere stati Napoleone o Cleopatra. Per queste cose ci sono le canne; ma il grosso limite delle canne è che non risolvono i tuoi problemi e, terminato l’effetto psicotropo, torni a star male più di prima.

Uscire dalla meccanicità degli eventi che si ripetono in maniera ciclica nella tua vita, impedendoti di evolvere, è tutt’altra cosa. Le tecniche regressive sono di grandissimo aiuto per renderti consapevole che sei intrappolato in un circolo vizioso, che è venuto il momento di uscirne e che non ha senso continuare a ripetere gli stessi errori, subire le stesse limitazioni, le solite paure, i soliti sensi di colpa. Alcuni giorni fa ho pubblicato una testimonianza significativa, la puoi leggere cliccando QUI.

L’ipnosi è esattamente come la meditazione, non è terapia ma un metodo per accelerare il tuo processo evolutivo. Il fatto che poi si risolvono un sacco di problemi è solo un effetto collaterale. L’unica differenza è che ciò che con la meditazione si ottiene in trent’anni, con l’ipnosi lo si ottiene in trenta minuti.