Qualche giorno fa, uno dei ragazzi di Consorzio Accademico Milano, che mi hanno convinto a tenere gli eventi di aprile e che ringrazio tantissimo per l’eccezionale supporto tecnico, mi ha detto: ma, Rossano, tu sei una persona così riservata, parli pochissimo di te stesso, perché una volta non ci parli di una tua esperienza personale?
Nell’ascoltare questa sua richiesta mi è venuta subito alla mente una situazione che ho vissuto tanti anni or sono quando stavo lavorando per trasformare la mia vita che era un continuo fallimento.
E’ stato un periodo molto duro, difficile in cui dovetti fare lunghi viaggi soprattutto all’estero, affrontare grandissimi sacrifici economici perchè all’epoca non era come oggi che hai a disposizione formazione di qualità a pochi chilometri da casa a e prezzi abbordabili. In quegli anni, entrare in contatto con certe scuole e accedere a determinate conoscenze era difficilissimo: tutto era lontano e costava tanto.
Al di là di questo, in quel periodo di transizione, ci fu un momento in cui mi chiesi seriamente se ciò che stavo facendo era la cosa giusta per me, se i sacrifici che stavo affrontando avrebbero dato dei frutti.
Avvertivo come una forza misteriosa che cercava in tutti i modi di riportarmi allo stato fallimentare precedente. E mi accorsi che quella sensazione era provocata dalla paura di perdere qualcosa che fino a quel momento mi tornava utile e questa cosa era la mia sfiga. Mi accorsi in quel momento che la mia sfiga era una scusa comoda per giustificare i miei fallimenti: ah non sono riuscito a fare quella cosa perché sono sfigato, ah mi piacerebbe quella ragazza ma non ci provo nemmeno tanto sono sfigato.
In seguito a quell’esperienza capii che la cosa più difficile a cui rinunciare è la propria sofferenza .
E negli anni successivi, quando iniziai a lavorare come consulente per privati, professionisti e come executive coach per le aziende, molti convalidavano questa mia impressione. Mi dicevano: sì effettivamente, quando tu cominci a riuscire nei tuoi intenti quando cominci ad avere successo, è molto difficile dire addio alla tua sfiga mentre la vedi svanire all’orizzonte perché ti accorgi che stai perdendo qualcosa sulla quale fino a quel momento potevi scaricare le tue responsabilità.
Ho voluto condividere questa mia esperienza perché sono quasi 5 anni che manco dall’Italia con eventi live come quelli di Aprile e mi piacerebbe che in questa rara occasione conviviale, tutti coloro che hanno già deciso di partecipare e tutti coloro che decideranno nei prossimi giorni, cominciassero ad assumere da subito un’impostazione mentale orientata al cambiamento vero e profondo soprattutto di se stessi.
Tutti spesso ci lamentiamo che questo è un brutto mondo, che viviamo in una brutta società, che le persone non comunicano più in maniera genuina a causa della tecnologia.
Ma le società non si cambiano cambiando le regole. E nemmeno eliminando la tecnologia e tornando nel medioevo.
Le società si cambiano cambiando le persone , una alla volta e cominciando da se stessi. Perché non è possibile modificare l’esterno se prima non modifichi l’interno. Non è possibile essere d’aiuto agli altri se prima non riesci ad aiutare te stesso. E per fare questo devi, per prima cosa, sganciare i fardelli del passato, abbandonare i vecchi schemi obsoleti e putrescenti e, soprattutto, abbandonare la tua sfiga, ovvero quella cosa che tutti quanti noi, nessuno escluso, spesso siamo tentati di usare per pararci il culo e come pretesto per non agire.
Diventare abili nel sedurre, nel comunicare, nel condividere con gli altri emozioni positive, sentimenti, esperienze, amore, lasciare le persone in uno stato migliore di come le hai trovate, è una cosa bella, che ti dà tante soddisfazioni. Ed è un vantaggio che devi difendere perché dentro di noi esistono forze che si oppongono al cambiamento, che si oppongono al successo. Sono forze che ci sono state installate dal condizionamento sociale.
Ma ti garantisco che sono forze che si possono vincere. Nessuno può toglierti il libero arbitrio di fare oppure ottenere ciò che desideri. Nessuno può toglierti il diritto di essere. Giorno dopo giorno, una persona sempre migliore.