Un grande maestro di vita disse che odio e amore sono due facce della stessa medaglia.
Questo è indubbiamente vero.
Ma all’amore succede sempre una cosa stranissima.
Perché, già dal momento in cui usciamo dal ventre di nostra madre, la società che ci circonda fa a gara per insegnarci ad amare e come amare: ama i tuoi genitori, ama tuo fratello, tua sorella, ama il prossimo tuo, ama il tuo compagno, la tua compagna.
E ogni insegnante dà la sua versione.
Il risultato è che arriviamo all’adolescenza, al periodo delle prime esperienze, che abbiamo già una grandissima confusione in testa. E fioccano le batoste.
E con l’età adulta, le con cose non migliorano: abbiamo paura di amare, ci sentiamo insicuri, ansiosi, con la nostra razionalità continuamente schiaffeggiata da inspiegabili incidenti di percorso.
L’amore, che dovrebbe portare solo gioia incondizionata, si trasforma in un campo minato di sofferenza, delusione, frustrazione, incomprensione.
Per l’odio invece le cose vanno diversamente. Nessuno ci ha mai insegnato a odiare. Per cui l’odio rimane un sentimento puro, genuino, incontaminato, spontaneo, semplice.
Nessuno di noi ha paura ad odiare, nessuno si sente insicuro nell’odiare: lo facciamo con estrema naturalezza, spontaneità. A volte traendone pure piacere. Eh? Quelle interminabili serate confidenziali in birreria a godere nel buttare palate di merda addosso a quella stronza o quello stronzo che te ne hanno combinate di tutti i colori. E con che impeto!
Ma l’amore… Quell’amore di cui abbiamo in testa tonnellate di istruzioni per l’uso, rimane sempre un disastro.
Guardati intorno. Guarda il tuo passato, il mio passato.
Quelle storie caratterizzate da un amore ansioso, malaticcio, approssimativo, iperteso, scadente. Con persone scadenti. Persone magari senza nessun problema particolarmente grave ma drogate di sofferenza. Che, pur di procurarsi la loro dose quotidiana ti creano problemi anche laddove non ce ne sono.
Queste situazioni non sono altro che un riflesso di quell’amore scadente che ci hanno insegnato.
Ora la domanda è…
E’ possibile ripristinare l’amore facendogli riacquistare quelle caratteristiche di naturalezza, spontaneità e passione come quell’altro sentimento?
Ho una buona notizia: è possibile.
Basta rompere e uscire da quegli schemi vecchi, opprimenti, pesanti, invischianti che fino ad ora ti hanno impedito di realizzarti in amore. In modo che ogni tua storia diventi l’espressione materializzata un grande amore.